In che modo il porno crea il cliente – Gail Dines / parte 1

Trascrizione di un intervento che la Prof.ssa Gail Dines ha tenuto presso la Hebrew University il 19 dicembre 2021. Qui trovate il video originale.

Traduzione in italiano di Ilaria Maccaroni

Il porno, la tratta e la costruzione sociale della maschilità.

Dirò agli uomini in questa sala qualcosa che probabilmente non sapete: le femministe sono le vostre migliori amiche, siamo l’unico gruppo che crede davvero nella vostra umanità. Le femministe sono l’unico gruppo che pensa che non siate nati stupratori, clienti o prosseneta; noi pensiamo che siete nati con le piene capacità umane con cui sono nate le donne. E crediamo, a differenza dei pornografi, che non siete il sistema vitale che dà sostegno ai peni eccitati. Come lo so? Lo so perché colei che vi parla è una femminista, una sociologa e madre di un bambino. Se mio figlio vale di più che essere un cliente, allora anche vostro figlio vale di più.

Quindi, se partiamo dal presupposto che i bambini maschi non diventeranno tali, di fatto tutti voi siete socializzati a diventare clienti, prosseneta, uomini violenti ecc., allora, quello che dobbiamo chiederci è: da dove viene tutto questo? In che modo gli uomini arrivano al punto di voler comprare sesso da una donna che non hanno mai visto prima, che probabilmente ritengono si trovi nell’unico posto a lei consono al mondo, e che invece è finita lì per via di abusi sessuali, assoluta povertà e disperazione? Come arrivano al punto di comprare sesso da una donna che si trova in quelle condizioni? Quello che vi voglio dimostrare è che uno dei fattori, non l’unico certo, ma uno dei fattori chiave che indirizza la domanda verso la tratta sessuale è la “pornografia”.

Vi spiegherò che la pornografia è la forma prevalente d’educazione sessuale che esiste oggi in Occidente, non esiste nulla di più potente della pornografia sotto forma di educazione sessuale, e quel che faremo sarà esplorare il modo in cui la pornografia e la cultura popolare dei consumi conducono al cliente.

Iniziamo col chiederci: cosa fanno i media? I media, la cultura popolare, rendono la prostituzione accattivante e perfino ignorano, sorvolano o riabilitano l’immagine del cliente.

Quindi, incominciamo col film che ha messo in atto, di fatto, questa operazione: Pretty Woman.

La storia è quella di un cliente che si innamora della sua prostituta e poi vivono felici e contenti. Siete d’accordo che questo è un gran film, ha incassato milioni di dollari, miliardi con tutta probabilità, e cos’è che fa sempre Hollywood quando un film fa così tanti soldi? Fa sempre una “seconda parte” del film. Quindi la domanda è: qual è la seconda parte di Pretty Woman? Questa è la domanda che si pone Jane Caputi in uno dei suoi articoli: perché non fare la seconda parte di Pretty Woman? Ed ecco la seconda parte del film. Fanno questo fantastico matrimonio in cui una prostituta sposa il suo cliente e vanno a vivere nella loro bellissima casa. E poi hanno uno scontro. E che appellativo le da lui a un certo punto? Le dice: “sei un buco, uno sporco buco. Non controbattere perché se lo fai, indovina un po’, torni a battere sulla strada da dove sei venuta.”

Ora lasciate che vi chieda, quante ex prostitute pensate che vivano in quel lusso matrimoniale, e felici assieme ai loro ex-clienti? Capite perché sono riusciti a girare la seconda parte di Pretty Woman? Eppure le donne sono andate a vedere questo film, giusto?

Ora, io vivo negli Stati Uniti. E quando parlo ai miei studenti neri, di solito dico loro: ora farò un film e lo chiamerò “Amore nella piantagione” e sarà una storia d’amore tra una schiava nera e un possidente bianco e tutti balleranno e canteranno nella piantagione, perché la schiava è davvero contenta col suo possidente. Ora quanti studenti neri, pensate che vadano a vedere questo film? Perché è ridicolo, dico bene? Eppure, le donne sono andate a vedere Pretty Woman, e credo che sia un segno di quanto le donne siano colonizzate. Di quanto il patriarcato si sia insinuato nella nostra testa a modellare la nostra identità.

Ora vi faccio una domanda? Chi è la star del cinema che ha picchiato una prostituta talmente tanto che lei lo ha querelato per ripagarsi le cure mediche e per risarcimento? Ne parlavano tutti i giornali inglesi ma in America neanche una parola: Jack Nickolson. Ho la scannerizzazione della denuncia portata in tribunale dalla donna contro di lui, e nella denuncia spiega come lui l’avesse picchiata e le avesse scaraventato la testa addosso al muro perché non voleva pagarla, dopo aver fatto sesso con lei tutta la notte. Quindi, vedete come collaborano i media in silenzio in modo da rendere tutto ciò invisibile?

E quell’anno dopo l’incidente, lui era nella prima fila degli Oscar senza che nessuno dicesse nulla.

Quindi la domanda è: com’è che Charley Tyger [mostra l’immagine dell’uomo allo schermo], questo lo conoscevate? [ mostra l’immagine di un altro uomo]. Elio’s Pizza. Il cliente di prostitute più famoso d’America. Prima di diventare cliente era governatore di New York City e prima di finire in tribunale, spendeva centinaia di migliaia di dollari al mese in prostitute e stava per importare quello che è conosciuto come “il modello svedese”, la legge anti-prostituzione più progressista, la stava per far adottare a New York City, ma poi venne processato. Centinaia di migliaia di dollari al mese. Era così violento con le prostitute che si trovavano con lui che spesso queste riportavano ferite sul corpo. Spesso spostava anche le prostitute da uno stato all’altro, che negli Stati Uniti è considerato alla stregua della tratta spostare persone da una parte all’altra del paese. Ora però è stato riabilitato e gestisce un varietà televisivo. Hugh Grant, Jarry Springer, Eddy Murphy … ora la mia domanda è: in che modo tutti questi attori sono diventati clienti della prostituzione?

Consideriamo ora le forze sociali che caratterizzano la maschilità: la prima cosa da notare è il legame tra tratta e pornografia. La pornografia è, anzitutto, la legittimazione culturale della compravendita delle donne. Le donne vengono pagate per fare sesso, come accade con la prostituzione, l’unica differenza è che si può continuare a vendere, a vendere e a vendere ancora, anche dopo la morte della prostituta, si possono continuare a venderne le immagini, per cui non esiste alcuna limitazione fisica alle donne nel porno, perché tu le puoi documentare sotto forma di sesso prostituito.

La pornografia è, in realtà, la descrizione visiva del sesso con una prostituta, impiega, in realtà, donne vittime della tratta, non sappiamo, di fatto, quante sono le donne trafficate nella pornografia e l’argomento chiave di cui vi parlerò, è il meccanismo che alimenta la domanda. Vi spiegherò il meccanismo che alimenta la domanda perché vi spiegherò come funziona l’industria del porno.

Per farvi un esempio di queste connessioni, quando facevo ricerca sul porno mi sono imbattuta in questo sito: questo è un sito in cui i clienti fotografano i loro atti sessuali con le prostitute a loro insaputa, usano il cellulare e poi le mettono sul sito, e discutono di cosa gli è piaciuto e cosa no delle prostitute, è una sorta di condivisione di come deve o non deve essere utilizzata una prostituta. Un’altra ottima fonte è il libro “The Johns”, un libro eccellente che documenta il meccanismo del cliente.

Ora, quando parlo di pornografia le persone dicono sempre che è sempre esistita, ma io non condivido questa affermazione; ad ogni modo, quello di cui parlo è l’industria del porno. La pornografia è l’industrializzazione del sesso, ed è molto importante averne una comprensione in quanto industria, perché cambia il modo in cui ci rapportiamo ad essa.

Il giorno in cui nacque l’industria del porno fu nel 1953. La prima assuefazione di Playboy.

Mai prima di allora una rivista pornografica aveva circolato attraverso i canali principali del capitalismo. Questa è la ragione per cui abbiamo bisogno di considerarla come un’industria. Dobbiamo pensarla con il suo business plan, dobbiamo pensarla come piccolissime S.p.A.  che si riuniscono e pensano a come pilotare la domanda del sesso, come costruire dei marchi ecc.

Dunque, è molto difficile venire a capo delle statistiche, ma questa cosa produce 96 miliardi di dollari l’anno, e badate che 96 miliardi di dollari comprano un sacco di politici in America. Ora, per darvi alcune cifre: la pornografia costituisce il 36% della rete internet, esistono più di 26 milioni di siti porno, l’industria del porno guadagna più di 3000 dollari al secondo, ci sono 40 milioni di consumatori regolari di porno in America, 1 quesito su 4 riguarda il porno, più di 1/3 dei contenuti scaricati da internet sono pornografici, ogni anno vengono immessi sul mercato più di 13 mila film pornografici. Vorrei farvi riflettere sul fatto che non è internet a pilotare l’industria pornografica, ma è l’industria pornografica a pilotare internet.

I soldi immessi in circolo per lo sviluppo di internet dai pornografi sono assolutamente vitali per la costruzione di internet e di recente a Londra si è tenuta una conferenza internazionale coi pornografi e si è parlato di come ora stiano immettendo soldi nella telefonia mobile. E sapete perché? Vogliono sviluppare gli schermi dei telefonini. Quello che hanno detto è che nei paesi che prima erano sovrappopolati come India e Brasile in cui vivevano molte persone in un’unica casa, gli uomini non potevano scaricare la loro pornografia in mezzo al salotto perché c’era la famiglia assieme a loro. Quindi, ora coi cellulari, possono aprire il mercato all’India e al Brasile che non si pensava che facessero uso di porno perché ora si possono trovare posti tranquilli, d’accordo? Quindi, questo è il tipo di ragionamento che fanno. Il fatto, cioè, che non possono accedere all’India e al Brasile perché le loro case sono sovrappopolate così che ora i cellulari li fanno accedere a zone che prima erano sottopopolate. Ovunque ci sia la pornografia, seguirà la tratta e le donne prostituite. Per cui l’industria pornografica fa ragionamenti di questo tipo.

Ora, questo è un pornografo che si chiama Andrew Edmond che ha detto che: “Un sacco di persone vengono distratte dal sesso e non considerano il modello aziendale. L’unica differenza è che la pornografia è sfaccettata e multi stratificata come un qualunque altro mercato. Operiamo come una qualsiasi azienda Fortune 500.” Quindi, la pornografia non è una vaga raccolta di immagini, non è una fantasia, la fantasia è qualcosa che accade nella testa, la pornografia avviene nel capitale bancario internazionale, due luoghi molto diversi tra loro. Di conseguenza, quando pensiamo al suo funzionamento, analizziamo come si sviluppa questa industria.

Questa è un’intervista con una persona interna all’industria del porno che dice: “La corporativizzazione del porno non è qualcosa che accadrà o che sta accadendo, è qualcosa che è già accaduta – e se non ne siete a conoscenza allora non c’è davvero nessun posto per voi a tavola. È di nuovo una Las Vegas totale: i proprietari indipendenti, i criminali rinnegati e gli imprenditori lungimiranti sono stati accantonati dalle mega-società.”  Per cui quello che succede è che i piccoli produttori da quattro soldi vengono schiacciati dai grandi produttori da quattro soldi, e vi presenterò alcuni degli uomini che sono, in sostanza, i Wall-Mart della pornografia. Oggi i soldi che circolano nella pornografia vengono immessi nella distribuzione, non nella produzione.

Quindi cosa significa che la pornografia è un’industria? Significa che coltiva capitali, che assume manager e contabili, che subisce fusioni e acquisizioni, che organizza fiere commerciali, che stipula accordi di co-marketing con altre società, che crea società d’investimenti, che possiede ditte di pubbliche relazioni e, di importanza fondamentale, si interfaccia con banche, società creditizie, capitalisti di ventura, operatori via cavo, ecc. Ogni volta che un uomo compra pornografia, c’è un addebito sulla sua carta di credito, per cui pensate a tutti gli interessi costituiti che le banche di credito hanno nell’industria pornografica. Pensate alle connessioni con i media, Rupert Murdoch che possiede la Fox, ad un certo punto ha fatto più soldi con la distribuzione del porno di qualsiasi altro essere umano per via di tutte le società a cui la distribuiva. Lui rappresenta i valori della famiglia di destra, Rupert Mardoch: guadagnare soldi dall’industria del sesso! Quindi, considerate la pornografia come l’industrializzazione del sesso: la pornografia sta al sesso come Mc Donald sta al cibo, d’accordo? Sono la stessa cosa.

Voglio solo aggiungere che spesso in America, quando si fanno conferenze su un tema del genere, si parla di “esseri umani che liberano il sesso”,  come a dire che “se sei contro la pornografia sei contro il sesso”. Quindi, lasciate che vi chieda: se fossi venuta qua a parlare di Mc Donald, di come sia causa d’obesità, di come distrugga l’ambiente, qualcuno mi avrebbe mai accusato di essere anti-cibo? Capite allora il senso di “liberare l’industria”?  Perché, allora se critico la pornografia, divento subito anti-sesso? È come se la pornografia coincidesse col sesso e questo è esattamente ciò che hanno fatto i pornografi: quello che hanno fatto è far collassare la pornografia nel sesso, per cui succede che quando criticate la pornografia tutti pensano che critichiate il sesso.  Allora ribattono: “Se eliminassero la pornografia, cosa proponi di fare al suo posto?”. E la mia risposta a questa domanda è: “Se avessi detto di non mangiare il cibo dei Fastfood, qualcuno mi avrebbe chiesto di dargli qualche altra ricetta perché non sa cos’altro mangiare?” Io non so cosa piace mangiare alla gente, e lo stesso vale per il sesso d’accordo? Sta a voi sviluppare i vostri gusti autentici.

Quello che fa la pornografia è sostanzialmente mercificare e rendere i vostri gusti sessuali standardizzati e generici. Quindi, pensate alla pornografia come un modo che incanala la varietà dei gusti sessuali in una generica forma prestabilita.

Vi farò un esempio di come funziona questa industria: avete mai sentito parlare di RealDols?

Negli Stati Uniti, RealDols è una grande società, e queste immagini che vedete qui [mostra immagini allo schermo], sono donne siliconate – non vorrei dirlo ma questo è quello che dicono – col viso a forma di bocca, ano o vagina: hanno atteso sei mesi per avere queste bambole. Potete decidere le fattezze del viso, il trucco, potete personalizzare la vostra immagine e farla combaciare esattamente ai vostri gusti.

Dunque, ogni anno a Las Vegas si riunisce l’enorme Convention del Porno. Per cui l’hanno scorso io, assieme ad altre centinaia di fan del porno, siamo andati a Las Vegas. Ho intervistato i pornografi per il mio libro, sono andata al tavolo in cui sedevano quelli di RealDols e la prima cosa che ho domandato loro è stata: “Perché credete che gli uomini comprino le vostre bambole?”.

Uno di loro mi ha guardato con uno sguardo stralunato e mi ha risposto: “Perché così facendo sviluppano una relazione con le donne”. Ad ogni modo, io non gli ho detto nulla perché lo stavo intervistando. Gli ho chiesto, allora, se avessero mai sentito parlare del film “Lars and the Real Girl” e lui mi ha risposto: “Se ne abbiamo sentito parlare? Siamo stati i consulenti di quel film, e il giorno stesso in cui è uscito il nostro sito è collassato perché troppi uomini volevano visitarlo.”

Quindi, quando si ha a che fare con l’industria del porno,  si ha a che fare con un potere politico, economico, sociale e culturale. Loro hanno il potere di definire l’orizzonte sessuale perché agiscono come un’industria. Siete d’accordo con me che Mc Donald definisce il nostro modo di mangiare? Siete d’accordo che l’industria dei vestiti e della moda definisce il nostro modo di vestire? Com’è possibile, allora, che l’industria del sesso sia l’unica industria che non ha influito sul nostro comportamento? Come sarebbe possibile una cosa del genere? Perché, se la pornografia non plasmasse il nostro comportamento, allora tutto quel che conosciamo sulla sociologia, sulla psicologia, sarebbe sbagliato. Dovremmo concordare sul fatto che ciascuno di noi nasce con la propria sessualità che non viene minimamente intaccata dalla cultura. E sappiamo che questo è ridicolo. Sappiamo che la sessualità viene plasmata dalla cultura.

Quindi quando dico pornografia, a cosa pensate? Concentriamoci sulle immagini. Pensare alla pornografia come due persone che fanno sesso, fanno l’amore, qualcuno pensa a Playboy per caso? [molti alzano la mano]. Pensare alla pornografia come a due persone che fanno sesso è come immaginare di entrare in un Mc Donald e comprare un Filet Mignon e ridurre il consumo di salsa di funghi. Concorderete con me che nessuno otterrà mai questo da Mc Donald, ed è a questo estremo che hanno portato l’immagine ridicola della pornografia.

Playboy è in bancarotta, sopravvive soltanto grazie alla sua politica di brand e, inoltre, fa fertilizzazione incrociata con altre società di porno hard, l’unica differenza è che non operano col nome di Playboy perché vogliono mantenere il loro marchio intatto. Penthaouse in realtà è fallita e Hustler ha diversificato il suo prodotto, ok?

Quando per la prima volta mi trovai a esplorare la pornografia, le cose non potevano andare peggio. Se qualcuno mi avesse detto 10-15 anni fa che Playboy, Penthaouse e Hustler avrebbero visto giorni migliori, lo avrei considerato un pazzo. Se qualcuno mi avesse detto che la pornografia mainstream di oggi sarebbe diventata quello che è, non gli avrei creduto. Neanche per sogno le persone si sarebbero messe a braccia conserte e avrebbero lasciato che ciò accadesse. Ma mi sbagliavo!

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