Rivittimizzata: quando l’abuso sessuale viene caricato sulle piattaforme porno

Le bellissime dolorose parole di Rose Kalemba risuonano dentro di noi, parole che entrano dentro e fanno male, ma allo stesso tempo curano. Tradurle vuol dire far risuonare la sua storia nella propria storia, immergersi nella “valle delle ombre della morte” dove lei vuole che scendiamo per provare quello che lei sente e rinascere insieme. Rose è sopravvissuta ad una violenza sessuale di gruppo quando aveva solo 14 anni, il trauma che la stava uccidendo è diventato un perenne, infinito incubo come se quella notte tornasse ciclicamente e i suoi stupratori non fossero più un gruppo ma milioni di uomini. La tecnologia ha permesso che la disumana violenza maschile fosse immortalata, una tecnologia manovrata da altri uomini violenti complici degli stupratori, i proprietari della piattaforma PornHub che da sempre sempre guadagnano sulla misoginia che loro normalizzano e alimentano per fatturare miliardi. Gli stupratori di Rose hanno caricato il video su PornHub e moltissimi, troppi uomini hanno scaricato il video dove si tentava di annientare una giovane vita per masturbarsi. Ma Rose ha preso parola, ha denunciato come PornHub per continuare a guadagnare sul suo stupro si sia rifiutata di togliere il suo video e lo stesso destino è toccato a moltissime altre donne, spesso ragazze minorenni come Rose.  Adesso però il ‘maremoto delle sopravvissute’ è inarrestabile, lo scandalo di PornHub e della società madre MindGeek è venuto allo scoperto, le denunce si moltiplicano: il colosso canadese è stato denunciato per aver ospitato video di vittime di stupro e di tratta. Come spiega bene Rose l’unico modo per fermare la violenza misogina è chiudere queste piattaforme e incriminare i responsabili come sta chiedendo una petizione a cui abbiamo aderito come associazione. Rose sta chiedendo a tutte e tutti di non voltarsi dall’altra parte: 

“Se le vittime sono il battito cardiaco del movimento, voi siete i polmoni, il soffio vitale. I nostri stupratori e trafficanti stanno contando su di te che ti giri dall’altra parte, per favore non ti dimenticare mai di noi.”

Firmate e fate girare! https://www.change.org/p/shut-down-pornhub-and-hold-its-executives-accountable-for-aiding-trafficking

Abbiamo deciso di aprire una nuova sezione del nostro sito dedicata alla lotta contro la pornografia. Il mondo del porno è da sempre intrecciato in modo inscindibile alla prostituzione, vogliamo dare voce a donne coraggiose come Rose, studiose ed attiviste, ma anche dare spazio alle nostre esperienze e a quelle di chi ci legge per costruire insieme un movimento di resistenza contro la cultura del porno. Vi aspettiamo!

di Rose Kalemba

Traduzione dall’inglese di Chiara C.

Mi ricordo ancora quel freddo pomeriggio d’autunno quando ricevetti la notizia che avrebbe cambiato la mia vita per sempre. Quando lessi commento dopo commento nel mio MySpace, vidi sia persone che conoscevo che perfetti sconosciuti che discutevano di quello che mi era accaduto pochi mesi prima.

Non dimenticherò mai come mi sono sentita, come se il mio corpo si stesse sciogliendo sul pavimento e diventasse ghiaccio tutto d’un tratto. I suoni e i colori intorno a me cominciarono a confondersi e riuscivo a pensare ad una cosa sola: non è assolutamente possibile che queste persone conoscano i dettagli più intimi e crudi della violenza sessuale che ho subito….a meno che non fossero presenti. Quello fu il momento in cui fui travolta da una verità orribile: loro erano là, semplicemente non in quel momento.

Come era possibile? Un sito chiamato PornHub aveva permesso ai miei aggressori di caricare sei video del mio stupro di quando avevo 14 anni e poi si erano rifiutati di toglierlo anche se li avevo pregati ogni giorno per più di 6 mesi.

Il trauma immortalato

La notte che sono stata stuprata, ero così disperata che ad un certo punto ho  cercato di saltare giù da una finestra del terzo piano per scappare. Come punizione sono stata accoltellata mentre ero ancora aggrappata per metà fuori dalla finestra. Mi ricordo la sensazione dell’aria calda estiva sulla faccia e mi sono chiesta se quella sarebbe stata l’ultima volta che la sentivo. Momenti dopo, uno dei miei aggressori ha cominciato a soffocarmi afferrandomi da dietro. Non so quanto tempo sia passato ma mi sono risvegliata mentre due di loro mi stavano stuprando allo stesso tempo in parti diverse del mio corpo e il cameraman stava filmando tutto ancora una volta.

Mentre scrivo questo la mia mano sinistra cerca la mia ferita. Sento la pelle increspata rialzata che adesso è di color argentato, è un ricordo viscerale di come respirare, inspirare ed espirare due volte più profondamente. È qualcosa che non do per scontato dal momento che questa abilità mi è stata strappata ripetutamente nel corso di quella notte.

Quello che avrebbe dovuto essere un trauma orribile per il quale avrei sofferto e che avrei rielaborato nel mio privato è stato invece visto e usato come materiale per la masturbazione da milioni di individui. I commenti erano pieni di cose come “la piccola Pocahontas scopata” e uomini che discutevano su come “avevo rovinato la fantasia” perche indossavo vestiti normali e non un “costume indiano”. Ho perso il conto di quanti commenti contenevano il mio vero nome, la mia età e la città dove vivevo.

Il ruolo che la tecnologia ha avuto nella mia aggressione è stato non solo quello di immortalare la peggiore notte della mia vita, ma anche di fare in modo che non avessi alcuna via d’uscita dal mio trauma. Non avevo più un luogo dove scappare, nessun luogo sicuro dove cominciare a guarire. Sono stata chiusa in un angolo.

Tutte le volte che vedo il numero delle visualizzazioni salire mi sento come se un’altra persona mi stesse stuprando. Non posso scappare, sia di persona che online e perfino nei miei sogni. I miei incubi consistono in me che rivivo quella notte ma invece di essere semplicemente sola con i miei aggressori e il cameraman, la stanza è piena di uomini che ridono di me e si masturbano.

La prima volta che ho avuto questo tipo di sogno mi sono svegliata urlando così forte che uno dei miei familiari è arrivato correndo perché pensava che qualcuno fosse entrato in casa e mi stesse facendo del male di nuovo.

Nelle parole di Avri Sapir, la mia migliore amica e sopravvissuta alla pornografia: “Devo vivere con la consapevolezza che l’abuso che ho subito non finirà mai e che ogni secondo di ogni giorno qualcuno potrebbe, e quasi certamente lo farà, guardare la mia tortura e abuso. Anche quando sarò morta il degrado sulla mia persona continuerà. Non sarò mai in grado di scappare. Questo trauma è infinito.”

Molte persone mi chiedono perché  mi sono concentrata tanto sul ruolo che PornHub ha avuto nel mio stupro. Dopo aver sentito la mia storia sulla BBC World News sono stata contattata da sopravvissute da ogni parte del mondo che sono state rivitimizzate non sono da PornHub ma anche da molti altri siti la maggior parte dei quali posseduti dalla società madre di PornHub, MindGeek.

Ho incontrato la mia migliore amica Avri per la prima volta proprio dopo che aveva letto la mia storia e il suo messaggio mi ha dato quella motivazione di cui avevo bisogno per prendere parola anche quando le cose erano così dolorose e volevo soltanto nascondermi dal mondo. Questo è quello che mi ha detto: “Ciao, spero che non ti dispiaccia che ti contatto….non ho mai trovato un’altra sopravvissuta prima e volevo dirti che il fatto che hai parlato pubblicamente di quello che ti è successo significa davvero così tanto per me. Nessuna l’ha mai fatto prima e mi ha fatto sentire che non sono l’unica che ha passato tutto questo anche se avevo la certezza di non esserlo. Ma nessuno ne parla, nessuno ne vuole parlare o anche solo pensarci e questo ti fa sentire isolata, è così doloroso. Per questo ha significato così tanto per me che ne hai parlato pubblicamente, con la tua faccia, il tuo nome e la tua storia, senza vergogna e le persone stanno davvero ascoltando! Grazie davvero tanto.” Il suo messaggio ha significato tutto per me e mi ha fatto sentire grata di aver avuto l’opportunità di condividere la mia storia pubblicamente, ho seguito il mio istinto e ho rinunciato al mio diritto di restare anonima.

I miei stessi stupratori hanno fatto molte, molte altre vittime e molte di queste vittime sono finite su PornHub. Quando ho impersonato la parte di un avvocato – all’età di 15 anni- come ultimo tentativo perché fossero rimossi i video del mio abuso, ho anche usato la mia “voce di avvocato” perché  fossero rimossi i video di altre vittime degli stessi stupratori. Sapevo come ci si sente quando si viene trattate come se fosse “un problema di qualcun’altro” e mi sono rifiutata di trattare le altre ragazze in quel modo. Non avrei dormito la notte sapendo che ero riuscita a far togliere i miei video ma mi ero voltata dall’altra parte mentre i loro erano rimasti.

Per quanto riguarda PornHub e MindGeek, l’unica soluzione è chiuderli. Una regolamentazione ulteriore non funzionerebbe, perchè la piattaforma PornHub ha più e più volte rifiutato di collaborare. Hanno invece scelto di usare la loro piattaforma per molestare, far passare da pazze, diffamare, intimidire le vittime che si sono fatte avanti e hanno incitato gli altri a comportarsi nello stesso modo. Hanno risposto in modo rude a minori ed adulti che cercavano aiuto chiedendo la rimozione di materiale non consensuale mentre nella loro pagina ufficiale reddit le spingevano a non sporgere denuncia alla polizia o ad agenzie esterne.

Il minimo che queste piattaforme potrebbero fare è verificare l’età e il consenso di tutte le parti coinvolte e rimuovere immediatamente i video una volta che sono stati segnalati o denunciati. Quando sei video del mio stupro quando avevo 14 anni erano su PornHub un numero sempre più alto di pubblicità saltavano fuori intorno ai video più visti – per chiarire bene che cosa significhi questo, PornHub stava guadagnando in modo esponenziale sui video del mio stupro mentre io li stavo pregando di rimuoverli. I soldi che hanno fatto con quei video dovrebbero essere dati come risarcimento alle vittime di quei video e allo stesso modo le aziende per prima cosa dovrebbero essere incriminate per aver permesso di caricare quei video sui loro siti.

Per favore non voltarti dall’altra parte

So che la mia storia è difficile da ascoltare, ma ti sto chiedendo di attraversare la valle delle ombre della morte con me. Ho bisogno che tu ci tenga e che tu prenda parola con me. Devo andare a dormire tutte le notti chiedendomi quanti dei milioni di uomini che hanno guardato i sei video del mio stupro quando avevo 14 anni hanno scaricato quei video prima che fossero finalmente rimossi.

Non c’è alcuna ragione per cui i nostri aggressori debbano avere la possibilità di usare la tecnologia come un’arma contro di noi per traumatizzarci ulteriormente. Non c’è alcuna ragione per cui ad un sito debba essere consentivo di guadagnare dalla violenza fisica dello stupro, incluso lo stupro dei bambini come la bambina che un tempo ero io.  Ho bisogno che urliate con me perchè mentre è facile silenziare una vittima, è quasi impossibile bloccare un maremoto di voci ed echi da ogni angolo del mondo.

Le nostre voci collettive hanno scosso e continueranno a scuotere il mondo e fermare quelli che guadagnano sullo stupro. Voglio che ogni persona che ha preso posizione protesti, boicotti Mindgeek perché sappia che state davvero facendo la differenza in modo tangibile. Se le vittime sono il battito cardiaco del movimento, voi siete i polmoni, il soffio vitale.

I nostri stupratori e trafficanti stanno contando su di te che ti giri dall’altra parte, per favore non ti dimenticare mai di noi.

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