Mito 2: Mio figlio non è un consumatore di porno
Traduzione di Giulia C. da 10 miti sul porno a cura dell’associazione Talita.

Oggi la maggioranza dei bambini ha accesso a Internet. Secondo un sondaggio del 2017 sulla popolazione svedese, il 70% dei bambini tra i 9 e i 12 anni e il 90% dei bambini con più di 12 anni possiede un computer e/o un tablet, mentre il 91% dei bambini tra i 9 e i 12 anni e tutti i bambini con più di 12 anni hanno accesso ad uno smartphone[1]. Ne consegue che la maggioranza dei bambini ha accesso illimitato alla pornografia online. Gli studi in merito affermano che l’età media in cui i ragazzi iniziano a guardare pornografia è tra i 12 e i 15 anni. Secondo uno studio del 2014, il 98% dei ragazzi sedicenni e il 54% delle ragazze sedicenni hanno guardato del materiale pornografico, e 1 ragazzo su 10 ha dichiarato di guardare materiale porno almeno 1 volta al giorno[2]. Secondo i dati di una ricerca del 2014, dai 18 anni in poi 1 ragazzo su 4 guarda pornografia tutti i giorni, e questi consumatori assidui di porno avevano una maggiore probabilità di aver subito abusi sessuali o aver commesso abusi su altre persone[3]. Al giorno d’oggi, il consumo di pornografia da parte dei minori è dunque la norma, piuttosto che l’eccezione.
Il mondo del porno è cambiato radicalmente negli ultimi decenni, e molti adulti sono inconsapevoli di quale sia il tipo di immagini che vengono diffuse dalla nuova pornografia mainstream. Allo stesso tempo, le ricerche mostrano che i ragazzi tendono a non parlare di pornografia con i loro genitori o con altri adulti di cui si fidano[4]. Questa è una delle ragioni per cui i genitori che utilizzano tecnologie e strumenti per proteggere i loro figli dalla pornografia sono relativamente pochi – non sono consapevoli del fatto che i loro figli sono esposti al porno. Anche quando i filtri vengono utilizzati dentro casa, è comunque molto probabile che i ragazzi abbiano accesso alla pornografia fuori di casa, a scuola o in altri spazi pubblici dove questi filtri non sono attivi[5]. In una società sempre più digitalizzata, abbiamo l’obbligo di fornire degli strumenti che proteggano i bambini dalla pornografia.
[1] Medierådet (2017). Unga & medier 2017. Om barn och unga 9–18 år. Stockholm: Medierådet.
[2] Mattebo, M., Tydén, T., Häggström-Nordin, E., Nilsson, K., and M. Larsson. (2013). ”Pornography and Sexual
Experiences Among High School Students in Sweden.” Journal of Developmental and Behavioural Pediatrics, Vol.
35(3):179-188.
[3] Donevan, M., Jonsson, L. (2018). Högkonsument eller porrfri? Svenska ungdomars pornografikonsumtion över en 10-
års period. Föreläsning i Almedalen, Sverige.
[4] Mattebo, M. (2014). “Use of Pornography and its Associations with Sexual Experiences, Lifestyles and Health
among Adolescents”. Digital Comprehensive Summaries of Uppsala Dissertations from the Faculty of Medicine
- Uppsala: Uppsala University.
[5] Skolverket. (2016). IT-användning och IT-kompetens i skolan. Skolverkets IT-uppföljning 2015. D.r: 2015:00067.