Mito 3: il porno è educazione sessuale
Traduzione di Giulia C. di 10 miti sul porno a cura dell’associazione Talita.

La maggioranza dei bambini in tutto il mondo non riceve un’educazione sessuale adeguata. Anche quei pochi che ricevono qualche forma di educazione sessuale probabilmente sono stati già esposti in precedenza alla pornografia, molto prima di qualunque discorso sul rispetto, sul consenso e sull’integrità del proprio corpo. La pornografia è diventata la prima e principale insegnante in materia di sesso[1].
Le ricerche in merito ci mostrano come la pornografia abbia un ruolo nel plasmare l’atteggiamento dei consumatori di porno, atteggiamento che va poi a influenzare il loro comportamento[2]. Che cosa insegna la pornografia? Il porno mainstream è caratterizzato da violenza, sessismo, razzismo e dal mancato uso di preservativi. Nel porno i preservativi non si vedono quasi mai, dato che si prevede che le persone sullo schermo compiano atti sessuali non protetti[3]. La pornografia cementa e rafforza gli stereotipi razziali, rappresentando le donne di colore con tendenze “animalesche”, le donne latine con i “culi grossi”, le donne migranti come “disposte” a fare sesso in cambio del permesso di soggiorno, le donne asiatiche come “esotiche” e “dall’aspetto infantile” ⁹. Nel porno la violenza è la regola: uno studio del 2010 ha riscontrato che 9 su 10 tra i film porno più popolari contengono violenza fisica come gagging (quando un uomo penetra oralmente una donna e lei fa fatica a deglutire o vomita), schiaffi, capelli tirati e strangolamento¹. Quasi il 50% di tutte le scene contiene forme di aggressione verbale e le donne vengono chiamate con termini disumanizzanti e spregiativi come “troia”, “cunt” [termine dispregiativo per i genitali femminili che può essere tradotto anche con “stronza” o “troia”] e “puttana”. Quasi ogni forma di umiliazione, aggressione e violenza all’interno della pornografia viene commessa da uomini nei confronti di donne, e le donne mostrano di trarre piacere da queste forme di violenza sessualizzata.
Gli uomini e i ragazzi che fanno uso di pornografia cosa imparano? Che un “vero uomo” non deve prendere sul serio un “no”, che la violenza è un modo per affermare la mascolinità tossica che viene rappresentata nel porno. Le giovani, invece, vengono condizionate a pensare che la violenza sessuale sia la normalità durante un incontro sessuale. La pornografia va quindi a promuovere e perpetuare la mascolinità tossica e la violenza sessualizzata. Non insegna ai più giovani una sessualità basata sul consenso, sul rispetto e sulla parità ma l’esatto opposto.
[1] Donevan, M. “If porn is sex education, what does it teach?” in Freedom Fallacy: The Limits to Liberal Feminism,
(eds.) Miranda Kiraly and Meagan Tyler. Connor Court Publishing: Australia.
[2] Wright, P. (2018). “Pornography and sexual behavior: Do sexual attitudes mediate or confound? Communication
Research, DOI: 10.1177/0093650218796363.
[3] Grudzen, C., Ryan, G., Margold, W., Torres, J., and L. Gelberg. (2008). “Pathways to health risk exposure in
adult film performers.” Journal of Urban Health, 86(1):67-78.