La pornografia è la teoria e lo stupro è la pratica

“Pornography is the theory, and rape is the practice”, celebre frase della femminista radicale Robin Morgan
Articolo di Giulia P.
Lo scorso luglio a Roma sette ragazzi hanno stuprato una diciannovenne dopo averla fatta ubriacare. La violenza di gruppo è stata ripresa con un cellulare e in seguito gli stupratori, tra loro anche l’ex ragazzo della vittima, sono andati a mangiare una pizza come se nulla fosse accaduto. I messaggi che si sono scambiati, dopo aver commesso lo stupro, rivelano dettagli agghiaccianti, ma che purtroppo non sono nuovi alle femministe che da anni si occupano di violenza sulle donne.1
“Eravamo troppi e sinceramente mi sono schifato un poco, però che devo fare”, scrive l’ex fidanzato a un amico il giorno seguente (il linguaggio è molto più volgare).
La ragazza è stata lasciata per terra in stato di shock, un passante l’ha soccorsa e ha chiamato l’ambulanza. Le hanno tirato i capelli, dato schiaffi e pugni, lei non riusciva nemmeno a respirare e implorava gli stupratori di smettere, ma nessuno di loro l’ha ascoltata, anzi hanno continuato la violenza.
“Eravamo cento cani sopra una gatta, una cosa così l’avevo vista solo nei video porno”, questo un altro messaggio che uno degli stupratori ha inviato a un amico. Avevano premeditato tutto, esattamente come nei film porno. La donna è la preda e il gruppo la caccia. Nel famoso portale di Pornhub ci sono numerosissimi video dove la donna viene stuprata da un gruppo di uomini, sono i cosiddetti video chiamati “gangbang”. Lo stesso sms dello stupratore potrebbe essere scambiato per un titolo qualsiasi di uno di questi filmati.
Da anni le femministe radicali sostengono che il porno sia la teoria e lo stupro la pratica. Gail Dines, professoressa di sociologia e studi sulle donne presso il Wheelock College a Boston, fondatrice e presidente dell’associazione Culture Reframed 2, da diversi anni, svolge ricerche sulla pornografia e l’industria del sesso ed è stata definita dal quotidiano The Guardian “principale attivista femminista anti-pornografia al mondo”. “La pornografia– afferma la sociologa- è anzitutto, la legittimazione culturale della compravendita delle donne. Le donne vengono pagate per fare sesso, come accade con la prostituzione, l’unica differenza è che si può continuare a vendere, a vendere e a vendere ancora, anche dopo la morte della prostituita, si possono continuare a venderne le immagini, per cui non esiste alcuna limitazione fisica alle donne nel porno”.
Questa industria che fattura miliardi produce video accessibili a tutti con un click. I pornografi hanno “divorato” il web e sono i maggiori esperti in tecnologia. Il porno è arrivato a occupare un terzo del mondo di Internet tra download e ricerche su Google, i siti porno raccolgono più visitatori ogni mese rispetto a Amazon, Netflix e Twitter messi insieme. “Perciò -sostiene la sociologa- non esiste nessuna piccola industria, bensì esiste un’enorme industria multimiliardaria, un vero e proprio business.”
Lo stesso PornHub, uno dei maggiori siti porno online, è gestito da MindGeek Holding S.a.r.l., società lussemburghese attiva nel settore della pornografia online con sede a Montréal, in Canada. L’aspetto interessante è l’assenza di qualsiasi riferimento alla pornografia sul sito web. Anzi, l’Amazon della pornografia, come lo definisce la sociologa, si presenta come un’azienda esperta in comunicazione tecnologica. I contenuti dei siti porno sono accessibili a qualsiasi bambino nel mondo e si stima che l’età dei bambini che vi accedono sia tra gli otto e i dieci anni. Uno studio di Anna Bridges et al. sostiene che il 90% dei contenuti – non classificati come hardcore – contiene scene di violenza agita sulle donne.
E a cosa si sono “ispirati” gli stupratori di Palermo se non a uno dei tanti video che circolano nei siti porno? Ecco alcuni dei tanti esempi di video che si possono trovare senza alcuna restrizione nel web:
Lo psicoanalista Luigi Zoja 3, intervistato da il Quotidiano nazionale, è allarmato per i danni creati dall’uso della pornografia e afferma che anche la moglie, psicanalista come lui, ha in analisi bambini di seconda elementare già dipendenti dal porno. La pornografia è accessibile a tutti e spesso, come sostiene la sociologa Gail Dines, i genitori si trovano impreparati ad affrontare questo fenomeno. La mancanza di un’educazione sessuale incentrata sul rispetto fa sì che manchi un punto di riferimento per i/le giovani.
Troviamo pornoattori, come Rocco Siffredi, che ben consapevoli della violenza che infliggono alle donne, sostengono di utilizzare il porno addirittura come vera e propria educazione sessuale, che in realtà è educazione allo stupro come testimonia il caso di Palermo. Di recente, però, anche il pornoattore sembrerebbe aver cambiato idea e aver ammesso che la pornografia andrebbe vietata ai minori. Nonostante ciò Siffredi continua a negare il legame tra stupro e pornografia4.
Lo psicoanalista Zoja, così come altre ricercatrici femministe radicali, spiega come il porno riduca i corpi a un insieme di pixel, l’eccitazione che si percepisce è irreale e manda in cortocircuito l’intera sfera sessuale dello spettatore.
Gli effetti devastanti della cultura dello stupro propinata dalla pornografia sono stati resi visibili anche dopo la cattura degli stupratori di Palermo. Nel web ci sono state una serie di ricerche per trovare il video della violenza girato dagli stupratori. In alcuni gruppi Telegram c’è chi chiede di far girare il video come un qualsiasi filmato porno su cui eccitarsi, negli stessi gruppi gira altro materiale pedopornografico e di donne riprese a loro insaputa.
La lotta alla cultura dello stupro non va combattuta con la castrazione chimica, come sostiene demogogicamente Salvini 5, ma va vinta tramite l’insegnamento di un’educazione sessuale incentrata sul rispetto sotto una prospettiva femminista radicale che mette sullo stesso piano il piacere della donna a quello dell’uomo. Centrale, oltre all’educazione sessuale, è anche lo smantellamento dell’industria del porno che da sempre funge da teoria per lo stupro su donne e bambine.
La proposta della Ministra Roccella6 di intervenire sul piano educativo e forse anche sulla fruizione del porno per i minori è certamente un primo passo, ma quel “forse” suggerisce che non si è ancora compreso come il porno incentivi la cultura dello stupro e quanti danni porta alla società, in particolare alle donne. Una società civile non dovrebbe permettere la fruizione di piattaforme pornografiche in cui la stragrande maggioranza dei video rappresenta uno stupro.
1 Il Riformista, Stupro di Palermo, l’orrore nelle chat e nei video: “Cento cani sopra una gatta ma la carne è carne, le abbiamo fatto passare il capriccio”, 19 Agosto 2023, https://www.ilriformista.it/stupro-di-palermo-lorrore-nelle-chat-e-nei-video-cento-cani-sopra-una-gatta-ma-la-carne-e-carne-le-abbiamo-fatto-passare-il-capriccio-376189/
2 Gail Dines, Pornhub’s Hypocrisy, medium.com, 26 Gennaio 2021, https://medium.com/@gdines/pornhubs-hypocrisy-1d00c01d6e20
3 Quotidiano Nazionale, Stupro di Palermo, sos dello psicoanalista: “Il porno a portata di clic avvelena l’eros dei giovani”, 22 Agosto 2023, https://www.quotidiano.net/cronaca/stupro-palermo-giovani-porno-3948d5ef
4 Rocco Siffredi: “Vietiamo il porno. Azzera l’autostima dei ragazzi, spieghiamo loro che non è realtà”, Huffingtonpost, 26 Agosto 2023 https://www.huffingtonpost.it/life/2023/08/26/news/rocco_siffredi_contro_i_porno_per_minori_vietiamoli_e_spieghiamo_loro_che_non_rappresentano_la_realta-13214564
5 Ansa, Salvini torna sulla castrazione chimica: “La legge subito alle Camere”, https://www.ansa.it/sito/notizie/politica/2023/08/22/salvini-torna-sulla-castrazione-chimica-la-legge-subito-alle-camere_96757a0a-6803-41e1-9f40-876b95d91fe1.html
6 Alice Michielon, La proposta della ministra Roccella dopo lo stupro di Palermo: “Controllo della fruizione di porno da parte di minori”, alfemminile.com, https://www.alfemminile.com/attualita/proposta-ministra-roccella-stupro-palermo-fruizione-porno-minori/#